Fine by Fernanda Torres

Fine by Fernanda Torres

autore:Fernanda Torres [Torres, Fernanda]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858422397
editore: Einaudi
pubblicato: 2016-04-07T16:00:00+00:00


Alda aspettò Ribeiro per piú di un’ora, all’uscita dal lavoro. Tornò a casa umiliata, rifiutata perfino da un vecchio. Ma il giorno dopo la notizia si sparse per il condominio: l’istruttore non si era fatto vedere alla lezione delle sei, né al beach volley delle dieci. Carlos chiamò, poi suonò alla porta e alla fine il portiere trovò un modo per forzarla. Ribeiro era disteso sul pavimento inzuppato del bagno. Quando avevano riallacciato l’acqua, la doccia aveva allagato tutto. Quel corpo irrigidito, quasi già in decomposizione, non era un bello spettacolo. Carlos chiamò il carro funebre, cercò di tamponare per terra con un asciugamano, telefonò a Celeste e le spiegò ogni cosa. Ad Alda scappò un sorriso, non augurava la morte a nessuno ma il sollievo di non essere stata snobbata da un ultrasettantenne risultò piú forte della disgrazia. Anzi, il pensiero di essere stata l’ultimo orizzonte amoroso dell’eroe di Copacabana le sembrò romantica, era comunque un idillio. Andò al cimitero di Caju per presentare le sue condoglianze.

I funerali erano ormai in disuso. Con l’apertura del crematorio São Francisco Xavier, le famiglie preferivano le ceneri alle ossa. Celeste prese saldamente in mano l’organizzazione. I suoi uomini la aiutarono moltissimo, ma lei insisté per occuparsi dei particolari, ordinare le corone di fiori, scegliere la bara e il completo con cui vestire il fratello. Carlos coprí lo zio con la bandiera del Botafogo e gli mise tra le mani la palla dell’ultima partita di beach volley. Del discorso si occupò il nipote. Sua madre non volle prendere la parola, ma restò accanto al figlio, abbracciandolo e annuendo alla chiusa di ogni frase. A lei toccò dare il segnale per l’accensione del forno. Una melodia funebre accompagnò la marcia del feretro sul tappeto di rulli metallici fino all’imbocco di un tunnel stretto e scuro, come quello per far passare le valigie sotto i raggi X all’aeroporto. Il risultato finale venne consegnato soltanto il giorno seguente. Celeste esibí la contromarca, prese l’urna in amministrazione e si diresse verso lo scoglio di Leme. – Mio fratello vuole stare al mare, – si giustificò, liberando il contenuto tra pescatori, canne e ami da pesca. Carlos e suo figlio presero una manciata dello zio, Celeste fece lo stesso, e i tre gettarono Ribeiro al vento, ripetendo il gesto fin quando non restò piú niente di lui. Ribeiro svolazzò intorno alla famiglia, poi venne risucchiato da una corrente ascensionale insieme agli urubú. Qualche particella lambí il volto di chi presenziava al rituale. Nessuno protestò, la fila di pescatori sulla passerella di cemento rispettò la volontà dei parenti, nonostante la nausea provocata dal nugolo di polveri organiche.

Celeste era una donna terrena, trovava grandezza nella vita non meno che nella morte. Le ragazze maturano presto, in mancanza della madre, e Celeste si era fatta donna prestissimo. Padrona di casa, moglie per il padre, madre per il fratello. L’addio a Ribeiro era per lei molto toccante, ma non fino al punto di dimenticare l’orgoglio per suo figlio, per il nipote in salute, per i bravi uomini che aveva o aveva avuto.



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